PRESTITO LIBRARIO BIBLIOTECA CIVICA "GIACOMO TAURO"

Chi ne può beneficiare: i cittadini residenti, i non residenti con garanzia rilasciata da un residente e gli studenti con garanzia del proprio istituto scolastico.
Quando produrre la domanda: la richiesta va rivolta al personale presente in biblioteca, esibendo un documento d’identità. Non si possono chiedere più di due opere per volta, né più di tre tomi complessivamente. Il prestito va inserito su appositi registri (uno per gli adulti, l’altro per i ragazzi).
Costi: il prestito è gratuito.

PUBBLICAZIONE DEL PERIODICO "FOGLI PER CASTELLANA"

È una pubblicazione realizzata dal Comune nell’ambito delle funzioni della Biblioteca Civica, edita dal 1969.

CURIOSITA'

Dal 1982 la Biblioteca civica “Giacomo Tauro” di Castellana Grotte si trova a palazzo Sgobba, in via Risorgimento, 9. Palazzo Sgobba è stato costruito nel 1863 dall’architetto di Conversano don Sante “Santillo” Simone, di Conversano, in un borgo [cioè un piccolo quartiere] del XVII secolo (si chiamava borgo San Francesco di sopra), dove si trovava il rinomato “Forno di Teodoro” della famiglia Sabbatelli. Tale forno fu abbattuto per far posto al futuro palazzo, voluto da Francesco Sgobba, il cui fratello, Leonardo, aveva già commissionato la propria dimora allo stesso architetto, sulla strada oggi conosciuta come Corso Italia. Pare invece che i dipinti che ornano l’interno siano opera del figlio di Sante Simone, Marco.

Prima di essere trasferita in quella sede, la biblioteca era situata presso il Comune di Castellana Grotte, ma non era molto fornita. Ce n’era un’altra più preziosa, fondata da Padre Andrea Scalimoli, custodita presso il Convento di S. Francesco e così importante da spingere il cardinale Odescalchi (futuro papa Innocenzo X), nel 1647, a minacciare di scomunicare chiunque avesse osato togliere i libri dalla loro ubicazione originale. Palazzo Sgobba in passato è stato anche sala da ballo e bisca clandestina.

Gli Sgobba, appartenenti ad una famiglia nobile, vi hanno dimorato per circa 200 anni; nei sessant’anni precedenti l’acquisto da parte del comune, invece, ci visse la famiglia Vitti.

Lo storico bibliotecario di Castellana Grotte il prof. Marco Lanera, la cui foto è visibile nella sala della lettura, ha curato, fra le altre, l’albero genealogico degli Sgobba ed ha scoperto che tra gli avi del padrone del palazzo, vi era mastro Donato-Giacomo, un murario che si era dedicato alle industrie (attività non meglio precisate) divenendo un uomo facoltoso grazie al quale la sua famiglia raggiunse una considerevole posizione economica.

Quando fu acquistato, il palazzo venne restaurato e adattato alle nuove esigenze: venne dotato di moderni impianti elettrico e idrico, nonché riempito dei numerosi scaffali destinati ai libri. In più, dato che il solaio di legno era degradato, lo si sostituì con uno laterocementizio.

Attualmente la biblioteca ha ben oltre 35.000 volumi che vanno dai romanzi alla storia locale; si compone di sei sale, indicate con le lettere dell’alfabeto:

sala A– composto dai libri donati da Angiulli e Tauro.

sala B– composto dai libri donati da Francavilla

sala C– sala centrale riservato alla sala lettura con i vocabolari e le enciclopedie.

sala D– riservata alle pubblicazioni su Castellana Grotte, la Puglia e il Regno di Napoli.

sala E- ufficio di ricezione pubblico, con uno scaffale riservato alla Gazzetta Ufficiale e il Bollettino ufficiale della Puglia.

sala F– collezione iconografica e riviste locali.

C’è poi la sala dedicata alla “Sezione Viterbo”collocata subito dopo quella di lettura, un tempo cucina del palazzo. Al secondo piano c’è lo stretto archivio Storico Comunale, a cui si accede solo previa autorizzazione.

(Fonte: castellanagrottelife.it)

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